2019: un percorso di sviluppo sostenibile per l’Italia – Economia circolare, innovazione e lavoro

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ASvis – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile  ha pubblicato il Dossier tematico per fare il punto sulla situazione italiana rispetto agli Obiettivi dell’Agenda 2030, tre mesi dopo la presentazione del Rapporto ASviS 2018.

Il Dossier tematico contiene approfondimenti sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile in relazione allo stato di attuazione in Italia e ai possibili scenari futuri.

In particolare, vi proponiamo la lettura dell’articolo su “Lo stato dell’arte in Italia su economia circolare, innovazione e lavoro” di Luigi Ferrata, segretario ASviS.

L’articolo inquadra i temi all’interno del nostro contesto nazionale e fornisce un’analisi delle sfide e delle scelte che l’Italia si trova ad affrontare.

Economia circolare, innovazione, lavoro rappresenta uno dei sette circuiti in cui ASviS ha raggruppato i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile per comprenderne più facilmente le evoluzioni e formulare proposte. Come sottolineato nei rapporti del 2017 e del 2018, tre sono i fattori chiave, la cui combinazione virtuosa permette di apprezzare la sostenibilità dello sviluppo: l’innovazione basata sulle tecnologie digitali, il passaggio all’economia circolare e lo sviluppo di una nuova generazione di infrastrutture adeguate al 21esimo secolo.

Nelle Legge di Bilancio appena approvata sono inserite alcune norme che vanno in questa direzione. Ad esempio la nascita dell’Istituto di ricerche Tecnopolo mediterraneo per lo sviluppo sostenibile a Taranto, per lo svolgimento di attività di ricerca innovativa nell’ambito dell’energia solare e dell’economia circolare. Viene inoltre rifinanziato con 100 milioni di euro il Fondo per la crescita sostenibile per interventi destinati alla riconversione e alla riqualificazione produttiva delle aree di crisi industriale, e si finanziano, al fine di incentivare l’intermodalità sostenibile, anche lo sviluppo delle vie d’acqua interne, iniziativa che costituisce una reale novità, con tutte le positive ricadute in termini ambientali.

E’ poi previsto un credito d’imposta del 36% per gli acquisti di prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica o per chi acquista imballaggi biodegradabili e compostabili o derivati dalla raccolta differenziata della carta e dell’alluminio.

Sono presenti anche alcuni interessanti interventi legati al piano industria 4.0: l’istituzione di un fondo da 15 milioni di euro per interventi volti a favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, che, seppur esiguo, potrebbe costituire una base di partenza su cui costituire progetti più corposi.  Viene concesso un contributo a fondo perduto alle piccole e micro imprese per avvalersi di consulenze specializzate nella trasformazione tecnologica e digitale di molti processi. Viene inoltre assegnato alla Cassa depositi e prestiti un ruolo nella cooperazione internazionale allo sviluppo, con una focalizzazione sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Tra i principali interventi di sostenibilità “green”, l’introduzione di un articolo volto a contrastare la produzione di rifiuti da prodotti di plastica monouso e di materiali di origine fossile, a prevenirne l’abbandono e favorirne la raccolta differenziata e il riciclaggio, incentivando l’utilizzo di beni di consumo ecocompatibili coerentemente con gli obiettivi indicati nella comunicazione della Commissione europea “Strategia europea per la plastica nell’economia circolare”.  Pur trattandosi di iniziative prese su base volontaria da parte dei produttori, l’auspicio è che si arrivi a un cambiamento della produzione industriale per una messa a punto di materie prime, processi e prodotti ecocompatibili e raccolta dei dati per la costruzione di Life Cycle Assessment certificabili.

Per maggiori informazioni, leggi l’articolo completo.