2019: un percorso di sviluppo sostenibile per l’Italia – Clima ed Energia

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ASvis – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile  ha pubblicato il Dossier tematico per fare il punto sulla situazione italiana rispetto agli Obiettivi dell’Agenda 2030, tre mesi dopo la presentazione del Rapporto ASviS 2018.

Il Dossier tematico contiene approfondimenti sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile in relazione allo stato di attuazione in Italia e ai possibili scenari futuri.

In particolare, vi proponiamo la lettura di un interessante articolo su “L’Italia, il Clima e l’Energia” di Toni Federico, coordinatore Gruppo di lavoro 7-13 dell’ASviS.

L’articolo inquadra la situazione italiana nel contesto internazionale ed europeo, partendo dalla Cop 24 climatica di Katowice, fortemente ispirata dalla Relazione speciale dell’Ipcc, la Sr15, che ha confermato la lotta al cambiamento climatico come la principale sfida a scala globale della nostra epoca, per l’economia, l’ambiente e gli stessi equilibri sociali.

In Dicembre Germanwatch ha pubblicato il Climate Change Performance Index 2019 con l’Italia che esce dal gruppo dei Paesi migliori. Il nostro Paese presenta buone performance in tutti e tre gli indicatori quantitativi, emissioni, rinnovabili e consumi energetici, per i quali l’Italia è al terzo posto nel G20. Tuttavia il nostro Paese presenta un trend e delle prospettive di crescita del tutto insufficienti a rispettare gli impegni di Parigi, in particolare a causa della scarsa ambizione della Sen, Strategia energetica nazionale che dovrà pertanto essere migliorata dal Piano energia e clima sempre in fieri.

L’Italia è un leader nell’UE per le energie rinnovabili, ma gli investimenti devono crescere. Con oltre il 17% del consumo di energia coperto da fonti rinnovabili, l’Italia è uno dei primi paesi europei che hanno già raggiunto l’obiettivo della Strategia EU 2020. Per la transizione energetica il settore delle energie rinnovabili è un fattore decisivo, con 4,8 Mld€ di investimenti, quasi 9 Mld€ di spese operative e di manutenzione nella catena del valore e 130 mila persone impiegate.

C’è però un evidente deficit di governance all’origine della diminuzione, negli ultimi anni, del tasso di crescita delle energie e degli inevitabili esiti negativi sulle emissioni serra. Secondo la SEN, la strategia energetica nazionale italiana approvata entro la fine del 2017, nel 2030 le fonti rinnovabili dovrebbero coprire il 28% del consumo finale di energia. Questo comporta investimenti che in poco più di un decennio, dovranno servire a coprire il 55% del consumo di energia con fonti rinnovabili: la produzione di energia eolica dovrà raddoppiare e il fotovoltaico dovrà triplicare.